domenica 6 ottobre 2013

HOMO FUGIT VELUT UMBRA

                                                                                  


HOMO FUGIT VELUT UMBRA...adoro questa massima latina per due motivi:
perchè è vera e perchè dirla fa molto figo. Chi non sa il latinorum resta intimidito da cotanto sfoggio di cultura e i miei punti aumentano...e comunque ahimè è vera, l'uomo fugge come un'ombra, cioè la vita è breve, siamo di passaggio, ridimensioniamoci..peccato che ci si pensi solo in casi estremi e invece il MEMENTO MORI dovrebbe essere una pratica quotidiana.
A tutti coloro che in questo momento si stanno toccando o stanno facendo scongiuri varii e anche a chi non lo sta facendo, vorrei suggerire la visione di quel capolavoro di film che è "il settimo sigillo", di Ingmar Bergman.
Il protagonista decide di sfidare la morte in una partita a scacchi "itinerante", viene interrotta e poi riprende, tanto la morte ricorda sempre perfettamente l'ultima mossa...chi vince alla fine potete intuirlo da soli.
Ogni tanto penso che anch'io, come tutti, un "bel" giorno morirò. Questo pensiero mi genera di solito indifferenza, che non è altro che una forma di rimozione più o meno conscia. Quando però mi rinvengo e prendo coscienza che..'azz...prima o poi mi tocca per davvero, ecco, in quel momento di solito vado nel panico. Non mi sento pronta e temo di arrivare all'appuntamento impreparata. 
In quei momenti di lucidità massima vado cercando qualcosa che davvero possa aiutarmi ad affrontare lo "spavento supremo" in modo degno di un essere che ambisca a definirsi umano.Una canzone mi ricorda che il giorno della fine non mi servirà l'inglese. Com'è vero.
E se non mi servirà l'inglese (imprescindibile per qualsiasi attività si voglia svolgere nel mondo) figuriamoci la borsa da 200 euro che ho acquistato in un raptus di shopping sfrenato. Guardo la borsa e mi pare meno bella, perchè l'ho comprata Dio solo lo sa. In realtà seguendo questo ragionamento niente di quello che reputo interessante o importante mi potrà essere d'aiuto. 
Mi vengono in mente le raffigurazioni medievali delle danze macabre. Scheletri danzanti che ridono alle spalle di noi poveri esseri umani. Ridono delle nostre preoccupazioni futili  e meno futili, ridono dei nostri difetti e dei nostri pregi, ridono della nostra ricchezza, del nostro potere, della nostra vanità, mentre ci porgono una bella clessidra arrivata al termine...
homo est vapor...
polvere sei e polvere tornerai...
cosa corri che domani sei morto...
Si comincia a morire quando si nasce...
Si è vero, ma si muore anche in vita per rinascere, la Putrefactio di cui parla l'alchimia non è forse questa? 
Dice Porfirio:“La morte è di due tipi: la prima, più conosciuta, che avviene 
quando il corpo si scioglie dall’anima, e la seconda, quella dei 
filosofi,che avviene quando l’anima si scioglie dal corpo, e la 
seconda non segue affatto la prima.”
E se vi dicessi che niente di quello che reputate importante lo è davvero? Quanti sarebbero pronti ad accettarlo? Magari in forma teorica l'idea (l'idea appunto) può anche essere presa in considerazione. Ma provate a trovarvici, pensate alla cosa che più reputate importante: la vostra bella casa frutto di tanti sacrifici? non conta nulla.
La vostra macchina? Polvere (tanto tra cinque anni sarà vecchia e dovrete cambiarla)
I sentimenti! Ecco, i sentimenti che provate vi sembrano reali? Sareste pronti ad accettare il fatto che in realtà sono solo frutto di reazioni emotive, di egoismi più o meno consapevoli? No,non siamo pronti...passi per gli oggetti, ma i sentimenti no, quelli non si mettono in discussione. Eppure...eppure....
Eppure se si accetta questo passo doloroso, se si comincia a lavorare sulla vacuità di tutto, poi la ricompensa arriva. Ne parla bene Jodorowsky nel suo libro: "La via dei Tarocchi" facendo parlare l'arcano senza nome (la morte appunto): "grazie a me tutto diventa polvere e tutto affonda...per avere successo, di te devi darmi tutto quello che in realtà è sempre stato mio. Le tue idee, i tuoi sentimenti, i tuoi desideri e le tue necessità, tutto mi appartiene. Se vuoi conservare qualcosa, per quanto minuscolo possa essere, tu che non sei nulla e nulla possiedi, ti perderai!...quella che chiami vita diventa una danza di illusioni! Non c'è differenza tra la materia e il sogno...colui che si rassegna, comprende e accetta di essere la mia preda vive con facilità, libertà e allegria, fiducioso di fronte alle aggressioni, senza incubi, realizzando i propri desideri: perdendo la speranza si perde anche la paura".
Finisco facendovi una domanda:...allora concentratevi, fate mente locale, prendetevi del tempo e rispondete: cos'è che reputate veramente importante? 
vi siete risposti?
prendete ancora un pò di tempo e pensateci bene perchè a questa domanda si risponde una volta sola.
Allora avete trovato la cosa più importante della vostra vita?
Ecco, adesso avete individuato quanto valete.
Chi sa dice che: "Per sapere quale sia il valore di un uomo guardate ciò che reputa importante".

           

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