martedì 26 novembre 2013

GLI ANGELI DI PAUL KLEE



















lunedì 25 novembre 2013

IL DIAVOLO
(divide et impera)



Lungi da me il fare un saggio sul Diavolo, mi piaceva proporre qualche spunto di riflessione:

Diavolo: dal greco: [dia] attraverso [ballo] metto. Propriamente, separare, metter in mezzo, frapporre una barriera, creare fratture.

Jodorowsky, nel libro: La via dei Tarocchi, così descrive l'Arcano XV:

Sono Lucifero, colui che porta la torcia. Il regalo eccelso che faccio all'umanità è l'assoluta mancanza di morale. Nulla mi può limitare, ho trasgredito tutte le leggi: brucio le Costituzioni e i libri sacri. Nessuna religione può contenermi. Distruggo qualsiasi teoria, faccio esplodere tutti i dogmi.
Nel fondo del fondo del fondo, nessuno abita più in fondo di me. Sono l'origine di tutti gli abissi. Sono colui che dà vita alle oscure grotte, colui che conosce il centro intorno al quale ruotano tutte le densità. Sono la viscosità di tutto ciò che tenta invano di essere formale. La suprema forza del magma. Il fetore che denuncia l'ipocrisia dei profumi. La carogna madre di ogni fiore. Il corruttore degli spiriti vanitosi che si rivoltano nella perfezione.
Sono la coscienza assassina dell'effimero perenne. Io, rinchiuso nei sotterranei del mondo, sono colui che fa tremare la stupida cattedrale della fede. Io sono colui che, in ginocchio, morde a sangue i piedi dei crocifissi. Colui che presenta al mondo, senza pudore, le piaghe aperte come vagine affamate. Io violento l'uovo imputridito della santità. Affondo l'erezione del mio pensiero nel sogno morboso dei gerofanti, per sputare addosso ai loro simulacri lo sperma gelido del mio disprezzo.
Con me non c'è pace. Nessun focolare sicuro. Nè Vangeli stucchevoli. Nè madonnine di zucchero per le umide lingue di suore apatiche. Defeco regolarmente sopra i passeri lebbrosi della morale. Non mi vieto di immaginare un profeta carponi montato da un asino in calore. Sono il cantore estasiato dall'incesto, sono il campione di tutte le depravazioni e squarcio con diletto, con l'unghia del mignolo, le viscere di un innocente per intingerci il mio pane.
Eppure, dal profondo della caverna umana, accendo la torcia che sa riorganizzare le tenebre. Su per una scala di ossidiana giungo ai piedi del Creatore per offrirgli il potere della trasformazione. Sì: di fronte alla divina impermanenza combatto per conservare l'istinto, per congelarlo in una scultura fosforescente. Lo illumino con la mia coscienza e lo trattengo, fino a farlo esplodere in una nuova opera divina, l'universo infinito, labirinto incommensurabile che mi scivola tra le grinfie, preda che mi sfugge dalle fauci, tracce che svaniscono come un profumo impalpabile...
E rimango lì, tentando di unire tutti i secondi gli uni con gli altri, di frenare il trascorrere del tempo.E' questo l'inferno: l'amore totale per l'opera divina che si dissolve. E' lui l'artista: invisibile, impensabile, impalpabile, intoccabile. Io sono l'altro artista: fisso, invariabile, oscuro, opaco, denso. Torcia che arde eternamente di fuoco immobile. Io sono colui che vuole inghiottire questa eternità, questa gloria imponderabile, conficcandomela al centro del ventre per partorirla come una palude che si squarcia per eiettare il gambo in cima al quale sboccerà il loto dove risplende il diamante. Così, lacerando le mie viscere, voglio essere la Madonna suprema che partorisce Dio e lo immobilizza sulla croce per farlo restare in eterno qui, con me, 
sempre, senza mutamenti, permanente impermanenza."


(Certo, per esperienza posso dire che quando durante una lettura di tarocchi appare il signor XV, sicuramente non si aprono scenari di gioia e felicità per il consultante.Che poi le esperienze vissute possano essere di aiuto per la crescita dipende dal grado di evoluzione e di apertura di chi si imbatte in questo genere di energie che sono presenti indipendentemente dal fatto che ci si creda o no. Anzi, il non crederci predispone a subirne inconsapevolmente gli effetti.).


Vi propongo la visione di uno sceneggiato dove la figura del Diavolo è ben presente. In Italia (ovviamente) non è passato. E' russo, sottotitolato perfettamente e si segue molto bene. Tratto dal capolavoro di Bulgakov: Il Maestro e Margherita è la sua trasposizione cinematografica. Lo consiglio vivamente anche a chi non avesse letto il libro.
L'autore dello sceneggiato è Vladimir Bortko, al quale va tutta la mia stima per essere riuscito in un'impresa per niente facile.
Cito una breve descrizione che fece Eugenio Montale a proposito del libro :
«Il Diavolo è il più appariscente personaggio del grande romanzo postumo di Bulgakov. Appare un mattino dinanzi a due cittadini, uno dei quali sta enumerando le prove dell'esistenza di Dio. Il neovenuto non è di questo parere... Ma c'è ben altro: era anche presente al secondo interrogatorio di Gesù da parte di Ponzio Pilato e ne dà ampia relazione in un capitolo che è forse il più stupefacente del libro... Poco dopo, il demonio si esibisce al Teatro di varietà di fronte a un pubblico enorme... Un romanzo-poema, o se volete, uno show in cui intervengono moltissimi personaggi, un libro in cui un realismo quasi crudele si fonde o si mescola col più alto dei possibili temi: quello della Passione». 





Chi fosse interessato ad approfondire può andare su Wikipedia, la voce Diavolo è fatta molto bene e particolarmente esaustiva:



Jung sostiene che il Diavolo sia una rappresentazione di quello che lui definisce Ombra. Ma cos'è l'Ombra? E' tutto ciò che esiste a livello inconscio e che sfugge alla coscienza ordinaria. L'Ombra ci può possedere in modo più o meno potente e può condizionare le nostre scelte e le nostre reazioni alle cose. E' la parte più sgradevole e negativa della personalità, formata da impulsi primordiali e istintivi. 
Chi fosse interessato ad approfondire può leggersi saggio: Il problema dell'Ombra (1946)

Oppure, chi volesse ascoltare ciò che Jung stesso disse a proposito dell'ombra, può trovare interessante questo:
"Negli anni 1957 e 1959 C.G. Jung, recandosi a Winterthur su invito di parenti ed amici, rispose a molte domande importanti, esplicitando il suo pensiero. Uno dei presenti registrò le risposte. Un documento storico. Una preziosa testimonianza che consente all'ascoltatore di immergersi in quell'atmosfera di profonda emozione e di vibrante partecipazione. Una voce da «vecchio saggio», calma, profonda, accogliente si staglia nel silenzio di un auditorio attento e profondamente assorto. Il volume che accompagna la registrazione contiene la trascrizione dell'enunciato verbale. Le note inserite nel testo mettono in relazione l'espressione spontanea di Jung con le sue opere complete."



“Gli innocenti si sforzano sempre di escludere da sé e di spiegare nel mondo le possibilità del male. Questa è la ragione del male ed il suo segreto. La funzione del male è mantenere in movimento le dinamiche del mutamento, cooperando con le forze benefiche oppure in modo antagonistico, le forze del male contribuiscono alla stessa stesura dell’arazzo della vita. Perciò l’esperienza del male produce la maturità, la vita reale, il reale confronto dei poteri e dei compiti della vita, il frutto proibito, il frutto della colpa mediante l’esperienza e della conoscenza mediante l’esperienza, doveva essere inghiottito nel giardino dell’innocenza, prima che la storia umana potesse avere inizio. Il male non doveva essere evitato” Simmel G., L’Ade accettato.









venerdì 22 novembre 2013

UNA DICHIARAZIONE D'AMORE DI ARTISTA




Così Frida Kahlo descrive Diego Rivera nel 1949:
"con la sua testa asiatica sulla quale nascono dei capelli scuri, tanto sottili e delicati da sembrar fluttuare nell'aria, Diego è un bimbo grandotto, immenso, con un volto amabile e lo sguardo un pò triste. I suoi occhi sporgenti, scuri intelligentissimi e grandi sono trattenuti a fatica dalle orbite - quasi vi escono attraverso le palpebre gonfie e prominenti, come quelle di un rospo, molto distanti l'uno dall'altro, più di altri occhi. Gli servono per abbracciare col suo sguardo un campo visivo amplissimo, come se fossero stati espressamente creati per un pittore di spazi e di folle [...]vederlo nudo fa pensare a un bambino-rana, ritto sulle zampe posteriori. La pelle è bianco-verdastra, come quella di un animale acquatico. Solo le sue mani e il suo viso sono scuri, il sole li ha bruciati. Le sue spalle infantili proseguono senza spigoli in braccia femminili e terminano in mani meravigliose, piccole e di forma delicata, sensibili e sottili, che comunicano come antenne con l'intero universo"
(Frida Kahlo, Lettere appassionate, Abscondita editore collana Carte d'artisti)

(Certo che doveva amarlo proprio tanto...oppure riusciva a vedere oltre la forma fisica?)





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il sito ufficiale di Frida




Chavelas Vargas, una delle cantanti più famose messicane, da poco scomparsa, fu sua amante e amica.




Frida Kahlo e Diego Rivera:





 











giovedì 21 novembre 2013

ARTE OGGETTIVA E ARTE SOGGETTIVA




La differenza tra arte oggettiva e arte soggettiva è sostanziale. Per arte oggettiva si intende ogni forma di espressione (architettura, pittura, musica, teatro) che non abbia la mente come principio creatore e che susciti nell'osservatore la reazione voluta. Un'arte insomma che non appartenga al vissuto e all'esperienza dell'artista ma che sia "oggettiva" per l'appunto, che si rifaccia a regole e a conoscenze valide per tutti.
Ne parlano sia Gurdjieff che Osho ed entrambi sono d'accordo nell'affermare che l'arte soggettiva appartiene alla mente dell'artista, alle sue fantasie, al suo vissuto ai suoi sogni.
Perchè quindi, si chiede Osho, dal momento che la mente degli esseri umani è un crogiolo di mostruosità, perchè far del male agli altri riversando su di loro i suoi prodotti?
Vista da questa prospettiva, l'arte di Picasso diventa un orrore, un'inguardabile testimonianza del caos che aveva nella mente quell'uomo.
Una visione dura da accettare perchè Picasso è Picasso. Se ammettiamo che la sua arte appartiene al soggettivo e quindi non può essere definita "Arte", allora che ne è di tutta l'arte contemporanea?
Pare che Osho non riuscisse a guardare per troppo tempo un quadro di Picasso senza provare un senso di nausea.
Non posso non pensare all'ultima mostra di Picasso che ho visto quest'anno, a Basilea. Io ero entusiasta. Mi piaceva proprio, sono uscita dal museo che avevo voglia di dipingere, piena di suggestioni, di colori, di possibilità espressive. Penso a quelle soluzioni cromatiche che trovo geniali, allo stupore che mi coglie nel vedere quale libertà, quale proprietà di mezzi aveva raggiunto quell'uomo. E' il caos, questo non si può negare. Ma da quel caos nasce qualcosa di geniale. Non si prova senso di vomito, o almeno io non provo l'istinto a fuggire, semmai tutto il contrario, ne sono attratta quasi magneticamente. 
Con questo non sto minimamente mettendo in discussione quello che leggo circa l'arte soggettiva e oggettiva. Se guardiamo alla vita di Picasso non possiamo che convenire sul fatto che tutto era meno che un mistico. Ma le cose che produceva non fanno venire il vomito, questo no....
Se paragono gli effetti che ha avuto su di me la mostra di Picasso con quelli che ha prodotto la visita al museo egizio di Torino però...mi viene da riflettere. Ho ancora viva l'impressione che mi fece una statua: ferma, immobile, maestosa, altera, secolare...ricordo esattamente come fosse ora la sensazione indefinibile che provai. Al cospetto di quella scultura gigantesca qualcosa dentro di me si fermò. Davanti a quella statua ho provato un momento di presenza. Ero lì e in nessun altro posto, ferma in piedi, non pensavo a niente, ero e basta. Io e la statua.
Uscita dal museo egizio non avevo voglia di parlare, ero come stordita. Uscita dalla mostra di Picasso sono andata a farmi un aperitivo al bar con un'amica, ho bevuto e avevo voglia di parlare con tutti (peccato che fossi a Basilea...).
Due reazioni opposte ma entrambe molto belle. Potrei azzardarmi a dire che la reazione a Picasso è stata "orizzontale" mentre quella alla statua egizia "verticale".







Non so di quale arte parliate, rispose Gurdjieff. Vi è arte e arte. Per cominciare ricorderò che vi sono due tipi di arte, l’arte oggettiva e l’arte soggettiva, l’una affatto diversa dall’altra. La differenza tra l’arte oggettiva e l’arte soggettiva consiste nel fatto che nel primo caso l’artista ‘crea’ realmente, fa ciò che ha intenzione di fare, introduce nella sua opera le idee e i sentimenti che vuole. E l’azione della sua opera sulla gente è assolutamente precisa. Quando invece si tratta di arte soggettiva, tutto è accidentale. L’artista non crea, in lui ‘qualcosa si crea da sé’. Ciò significa che un tale artista è in balia di idee, pensieri e di umori che egli non comprende e sui quali non ha il minimo controllo. Voi dite: un artista ‘crea’. Io riservo questa espressione per l’artista oggettivo. Ma voi non fate questa distinzione, che pure è immensa.? (da ‘frammenti di un insegnamento sconosciuto’ di Ouspensky)

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Cosa dice Osho circa l'arte oggettiva e soggettiva:

Schelling: l'arte è l'oggettivazione del soggettivo








martedì 19 novembre 2013

   GLI UOMINI E LE DONNE SONO UGUALI?



Il "dove vai? son cipolle!" pare sia la base della comunicazione tra uomini e donne. E' raro trovare qualche coppia che dica: Come ci capiamo bene! (raro è un eufemismo). Apprendo che da uno studio scientifico il cervello della donna risulti essere dell'8% più piccolo rispetto a quello dell'uomo ma in grado di offrire migliori "performance" in termini organizzativi e di visione d'insieme (nella botte piccola...), leggo anche che le donne usano di più il lobo frontale del cervello, quello adibito ai processi decisionali e alle emozioni mentre gli uomini usano l'emisfero sinistro e cioè quello inerente la logica e la razionalizzazione.
Mah..certe schematizzazioni mi paiono un pò rigide, sarà perchè ho un cervello femminile e quindi più elastico?
La scienza non ne viene molto a capo, sapere che uso il lobo frontale in maniera preponderante non mi aiuta a far fronte ai periodi di "pathos" che ciclicamente mi colgono (in quanto donna).
Trovo invece più utile e illuminante quello che dice Eckhart Tolle nel libro "Il potere di adesso".
(Non posso che cosiderare bene un libro che reca un capitolo intitolato: "Perchè le donne sono più vicine all'illuminazione")
Secondo Tolle, che poi si rifà alla tradizione taoista del Tao Te Ching, le donne incarnano il "Non Manifestato", siamo noi donne che portiamo in grembo per 9 mesi una nuova vita, solo noi sappiamo cosa vuol dire sentire un altro essere formarsi dal nulla dentro il nostro corpo...e solo noi, mi verrebbe da aggiungere, sappiamo cosa vuol dire farlo uscire, ma questo è un altro discorso.
La fonte, insomma, siamo noi, la Dea Madre che dà e toglie la vita. In alcune tradizioni Dio è femmina e mi viene da pensare ai tarocchi di Marsiglia che finiscono proprio con la carta del Mondo, che raffigura una donna dentro una mandorla (la simbologia della mandorla è molto conosciuta, basti pensare al Cristo in Mandorla) circondata dai quattro evangelisti nella forma dei quattro segni fissi dello zodiaco: toro-scorpione, leone-aquario. (Per chi fosse interessato all'argomento consiglio di farsi un giro per le chiese medievali e notare come vengono raffigurati i 4 evangelisti: un toro, un'aquila, un angelo e un leone, recanti tutti un libro).
Secondo Tolle insomma, saremmo noi donne avvantaggiate proprio in virtù di quel superfunzionamento del lobo frontale che ci rende aperte ad una visione di insieme e non così razionali come il genere maschile. Assenza di giudizio, arrendevolezza, apertura mentale alla vita che le permette di esistere invece di opporvisi, capacità di accoglienza. All'opposto l'energia maschile, rigida, mentale, dura, poco adattabile.... .
Detta così sembrerebbe fatta, e invece abbiamo un problema, un ostacolo non da poco, quello che Tolle chiama "il corpo di dolore". La visione tragica della vita mi verrebbe da dire, il vedere nero, l'oscillazione di umore di cui sopra.
Ma si può far qualcosa? Sempre secondo Tolle si. Bisogna riconoscerlo, capire quando si sta per impadronire di noi (il periodo pre-mestruale è perfetto) ed evitare di identificarci completamente...si ma come?
Pensando che quello che stiamo vivendo non è reale e che tutti i pensieri nefasti che ci assalgono in quei momenti sono passeggeri, destinati ad andarsene così come sono venuti. Leggo che il compito principale della donna è proprio questo, trasmutare il corpo di dolore affinchè non si impadronisca di lei (di noi)...
Dopo questo passo (che a dirlo sembra la cosa più facile del mondo) arriva lo scoglio della mente pensante...ma non ci pensiamo per ora...
Alla luce di tutto quel che ho detto mi pare inevitabile che gli uomini ci guardino come delle grandissime rompi..., inutile negarlo, anche quelli che fan finta di niente in realtà covano pensieri di questo tipo ma non lo dicono per quieto vivere, per diplomazia, per paura, insomma per tutta una serie di motivi più o meno validi e tutti, anche i più attenti e strategici, almeno una volta nella loro vita hanno pronunciato la fatidica, capitale frase, quella che non può e non si deve dire:
 "Ti devono venire?"


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cosa dice l'Islam a proposito delle donne:

Integrare maschile e femminile, cosa dice la filosofia taoista:

Differenze di polarità tra maschile e femminile:




mercoledì 6 novembre 2013

NELLO SPECCHIO DEFORMANTE DELLA VOSTRA MENTE UN ANGELO PUO' SEMBRARE AVERE IL VISO DI UN DEMONE.




C'è una storiella sufi che mi ha colpita molto.
Spesso (leggi:sempre) tendiamo a giudicare ciò che vediamo secondo criteri di buono o cattivo, bello o brutto, totalmente arbitrari e soggettivi. Questi giudizi che emettiamo costantemente sono condizionati dal nostro passato, dalle idee che ci hanno influenzato e nelle quali siamo cresciuti, dalle esperienze positive e negative (soprattutto negative) che ci hanno segnato.





Le impressioni che riceviamo dalla realtà esterna sono sempre filtrate dalla nostra mente e sono quindi "soggettive" e dunque errate. Espresso così, questo concetto non piace e non viene accettato (lo so) perchè è come dire: non capiamo niente della realtà che ci circonda. La storiella sufi, semplice e apparentemente ingenua, riesce bene a spiegare questo concetto e ci mette di fronte a una realtà tristemente vera: "nello specchio deformante della nostra mente, un angelo può sembrare avere il viso di un demone":





L'IDIOTA E IL CAMMELLO CHE BRUCAVA

Un idiota, guardando un cammello che brucava gli disse: 
"Mi sembri storto. Perchè sei così?"
"Giudicando in base a un'impressione, stai attribuendo ad un difetto ciò che ha modellato la mia forma", replicò il cammello "Bada bene! Non prendere per difetto la mia apparente deformità. Vattene di qui al più presto! Il mio aspetto ha la sua ragione d'essere e adempie la sua funzione. L'arco ha bisogno sia della curvatura del legno sia della rettitudine della corda. Fila via, imbecille! Una percezione d'asino va di pari passo con una natura d'asino!".




(RIFLETTETE GENTE, RIFLETTETE!)


lunedì 4 novembre 2013

ATTENZIONE ALLE DONNE!!!!


"Guarda, assisa, la vaga Melusina,
Tenendo il capo tra le ceree mani,
La Luna in arco da' boschi lontani
Salir vermiglia il ciel di Palestina.
Da l'alto de la torre saracina,
Ella sogna il destin de' Lusignani;
E innanzi al tristo rosseggiar de' piani,
Sente de 'l suo finir l'ora vicina.
Già, già, viscida e lunga, ella le braccia
Vede coprirsi di pallida squama,
Le braccia che fiorian sì dolcemente.
Scintilla inrigidita la sua faccia
E bilingue la sua bocca in van chiama
Poi che a 'l cuor giunge il freddo de 'l serpente."

G. D'Annunzio

Paura eh??? ma chi è questa donna così attraente e dolcissima, bella e irresistibile che cela in sè una doppia natura? Appena abbassi la guardia al posto dell'angelo che credevi di aver trovato ti vedi spuntare una specie di mostro viscido, squamato, con due code (ne bastava anche una) e soprattutto...il cuore freddo di un serpente (lo dice Gabriele). Un mostro che ha il potere di distruggere e annientare! Chi è?
Signore colleghe femmine vi svelo un segreto, se non ci siete già arrivate, questo mostro infido e pericoloso siamo tutte noi.
I maschi questo mostro lo conoscono bene, pare che chi fatica a rendersi conto della sua esistenza siamo proprio noi donne.
In realtà, se la vogliamo proprio dire tutta, questo aspetto minaccioso della natura femminile fa tanto paura all'uomo perchè lo mette di fronte a una parte del proprio inconscio....ma questi discorsi lasciamoli a Paracelso, Jung, e tutta la lettura psicoanalitica dell'alchimia....



Mi piaceva invece raccontare la storia del povero Raimondino che, ucciso per errore lo zio, si rifugia in un bosco e presso una fonte incontra lei: Melusina!! Bellissima, irresistibile e soprattutto nuda....e non finisce qui, perchè Melusina, dispiaciuta e sinceramente pronta ad aiutare il povero Raimondino,gli si offre in sposa! Forse oggi Raimondino avrebbe proposto una convivenza, o un rapporto "libero", senza impegno, ci vediamo quando ci va, tu non fare troppe domande, non mi sento pronto per un passo così impegnativo ecc ecc... ma evidentemente Melusina doveva essere proprio irresistibile, doveva avere qualcosa di diverso da tutte le altre, qualcosa che la rendeva unica agli occhi di Raimondino se lui accettò di sposarla dopo circa quindici minuti di fidanzamento. 
Ma! attenzione, qui c'è la fregatura, Melusina mette solo una condizione, solo una: quando una volta alla settimana lei si fosse recata alla fonte per lavarsi lui non avrebbe mai e poi mai dovuto seguirla. 
Raimondino accetta, in fondo un pò di privacy non guasta al rapporto, anzi...troppa confidenza alla fine spenge la fiamma della passione.
Ed ecco che i due si sposano, diventano ricchi, fanno un sacco di bambini (all'epoca la pillola non l'avevano ancora inventata) e vivono felici e contenti.
Un giorno però, arriva all'orecchio di Raimondino la voce che sua moglie ha un amante e che lo vede proprio il giorno in cui si reca alla fonte. Raimondino non vuole crederci ma il tarlo della gelosia si insinua nella sua mente e lavora lavora finchè lui, allo stremo delle forze, in uno stato psichico devastato dal sospetto e dalla gelosia, decide di seguirla per coglierla sul fatto.
Contravvenendo al patto, si apposta presso la fonte e la spia.
Io credo che se Raimondino avesse potuto scegliere tra quello che vide e un tradimento, avrebbe optato per la seconda ipotesi.
E invece orrore!!! Altro che amante, questa quando si bagna diventa una specie di Visitor! Addirittura le spuntano due code, ma che è? 
Raimondino, bocca aperta e occhio pallato, guarda sua moglie trasformarsi in una pesce, lei si accorge che lui la sta spiando e sparisce all'istante nei flutti. Ritornerà solo periodicamente per preannunciare sciagure (!!!).



Cos'è che rende unica Melusina? di certo non le due code, perchè quelle, ovvero la doppia natura, ce l'abbiamo tutte. E allora cosa? Cosa ha provato Raimondino di così tanto irresistibile da sposarsi seduta stante con la bella ninfa della fonte? 
Evidentemente Melusina possedeva qualcosa che Raimondino sentiva molto affine a sè, qualcosa che lui ha riconosciuto in lei.
Emma (Jung), tu che dici?
"Dico che Melusina si prestava alla proiezione dell'Anima di Raimondino. E' per questo che si è sentito così fatalmente attratto da lei tanto da volerla sposare e farla sua, in realtà lui stava solo cercando accesso a una parte di se stesso.Il motivo del fallimento del rapporto sta nel fatto che l'Io di Raimondino non era abbastanza solido ed è stato sopraffatto dallo strapotere dello psichismo inconscio.."
...vabbè, ma detto in parole umane?
"Raimondino si è innamorato". 





domenica 3 novembre 2013

UNA STORIA NOIR 
ovvero
 COME USCIRE DALLA CRISI ECONOMICA



Se il nome Henry Landru non vi dice niente, sicuramente avrete sentito parlare di Barbablù, il personaggio inventato da Perrault che uccideva le mogli curiose che infrangevano il divieto di "non aprire quella porta"...
Henry Landru aveva trovato il modo di risolvere la sua difficile condizione economica. Si fingeva un vedovo ricco e cercava donne sole e facoltose con le quali accompagnarsi. Attirate dalla possibilità di realizzare un matrimonio conveniente, le signore si facevano ospitare in una bella villa che il signor Landru teneva in affitto. Dotato di indubbie qualità oratorie le convinceva a firmare una procura con cui lui acquisiva tutti i beni delle vittime in caso di morte. Superato questo scoglio (che era sicuramente il passo più difficile dell'operazione) non restava che farle accidentalmente morire e intascare i soldi. 
Con questa tecnica il signor Landru mise da parte una fortuna. 
Le vittime venivano in seguito cotte nella cucina della villa e i resti fatti sparire in giardino. Peccato che i denti resistano alle alte temperature come anche le ossa e l'odore che sprigionava il caminetto di casa Landru (anche in periodi dell'anno in cui il riscaldamento non era necessario) incuriosì i vicini.
Accusato dai parenti delle vittime Landru fu arrestato.
Durante il processo dette prova della sua grande capacità oratoria e si difese da solo. Le prove contro di lui non erano molte, qualche dente, due o tre femori ritrovati in giardino... ma ad inchiodarlo fu un'altra cosa. 
Attento com'era ai conti, Landru teneva un quadernino delle spese. Trasportare e alloggiare le signore aveva un costo che lui meticolosamente annotava. Nel piccolo registro degli orrori erano quindi segnate tutte le spese: vitto e alloggio e spese di viaggio...peccato sotto questa voce si trovassero registrate solo le spese di "andata"...il ritorno era "gratis", semplicemente perchè non c'era!

(Henry Landru)

(Charlie Chaplin s'ispirò all'affare Landru per creare il personaggio principale di Monsieur Verdoux del 1948)



venerdì 1 novembre 2013

CHI E' IL RE DEL MONDO?


Il Re del Mondo nella tradizione esoterica (che riprende alcune credenze dell'Asia centrale), è il sovrano della città di Agharti, regno sotterraneo dove gli illuminati del pianeta si sarebbero rifugiati per preservare il loro sapere dalle barbarie della cosiddetta "civiltà".

Tutte le grandi conoscenze scientifiche e non solo della nostra epoca sarebbero dovute alla presenza di questo gruppo di uomini evoluti che, dal loro regno sotterraneo, supervisionano le sorti dell'intero pianeta e operano affinchè l'evoluzione segua il proprio corso.

Le più importanti sette esoteriche occidentali(Rosacroce, Illuminati, Massoneria, Priorato di Sion) sarebbero in contatto con questa città sotterranea e col Re Del -mondo dal quale trarrebbero le loro conoscenze.
Arriverà un giorno in cui il Re del Mondo aprirà le porte di Agharti e riporterà sul pianeta l'antica età dell'oro. Chi fosse interessato a queto argomento può leggersi il libro di Guenon: "il re del mondo" edito da Adelfi.
Renè Guenon fu un esoterista francese, oltrechè uno scrittore e un grande intellettuale. La sua immensa cultura gli permise di individuare come il sacro si esprimesse attraverso le varie religioni e tradizioni, usando parole e formulazioni diverse ma perseguendo il medesimo scopo. Se il fine è uno, deve essere lo stesso per tutti, indipendentemente dal modo in cui viene affrontato. A questo scopo egli auspicò che si creasse un èlite intellettuale il cui lavoro dovesse consistere nel creare un ponte tra la mentalità occidentale e quella orientale. Nel libro in questione egli parla dell'esistenza di questo centro magnetico, Agharti, all'interno della terra, luogo che lui definisce «centro spirituale supremo», o sorgente primordiale di tutte le tradizioni.




Pubblicato per la prima volta nel 1927, Il Re Del Mondo prende spunto da un libro di Ferdinand Ossendowski, dal titolo Bestie, uomini e dèi. In questo libro si narra del viaggio all'interno del Tibet e degli incontri con uomini illuminati dotati di facoltà superiori. Guenon mostrò che dietro agli eventi narrati, anche in modo piuttosto confuso, nel libro di Ossendowski, si profilavano miti e leggende antichissimi riscontrabili in tradizioni anche molto lontane, dal Tibet (col mito di Agharti) al simbolismo del Graal, passando attraverso gli antichi testi sanscriti e la tradizione ebraica (si pensi alla città di Salem).
Guenon riesce a trovare punti in contatto tra tutte queste diverse tradizioni creando nel lettore la sensazione che esista effettivamente una trama invisibile che sottende all'ordine delle cose e una fonte primordiale di sapere dalla quale si sono dipanate nel corso dei millenni tutte le varie tradizioni spirituali ed esoteriche.
Sarà vero????