giovedì 28 febbraio 2019

Una moderna Beatrice

giovedì 21 febbraio 2019

Le stanze dell'apprendimento II (BIZARRE BAZARRE)





Le Stanze dell'apprendimento II (Bizarre Bazarre) è il titolo della terza mostra personale che sto preparando e che mette un altro punto nel difficile cammino che ho intrapreso all'interno del mondo dell'arte. 
Cammino che si accompagna necessariamente al mio personale percorso umano di ricerca e che si è concretizzato artisticamente in due precedenti personali dal titolo "Santa Subito" (tenuta presso il Castello Malaspina di Massa nel 2017) e Le Stanze dell'Apprendimento (Tenuta nelle Sale delle Grasce del complesso di Sant'Agostino a Pietrasanta nel 2018).





Questo terzo appuntamento costituisce quindi il terzo momento della mia esperienza e si pone l'obiettivo di mostrare al pubblico interessato i prodotti della creatività applicata al percorso definito spirituale e fare un "riassunto delle puntate precedenti", creando un vero e proprio bazarre di suggestioni.
Le stanze dell'apprendimento è la definizione che ho scelto per evidenziare il fatto che, all'interno di un percorso di crescita, tutto diventa esperienza portatrice di un messaggio che, se ben compreso, permette di compiere un vero e proprio salto qualitativo.
Viviamo un Tempo molto complesso dove tutti siamo chiamati ad affrontare prove sempre più difficili, un tempo di finis terrae, in cui assistiamo al definitivo crollo di tutto ciò che credevamo "reale". La sensazione di perdere la terra sotto i piedi è esperienza ormai condivisa in ogni settore, dalla politica all'economia, niente ormai fa più intravedere possibilità di uscita da una realtà che è profondamente malata nella sua essenza.



Malattia esterna che è solo il riflesso di una malattia interiore dell'anima che ci affligge tutti, con diversi livelli di gravità. Restare vivi e centrati, senza perdere la carica ottimistica necessaria per non farsi travolgere definitivamente dal caos imperante, significa aver imparato a volare.

Quando tutto crolla, si può reagire in molti modi. C'è chi piange, chi si arrabbia e inizia a lanciare croci ovunque inneggiando a una presunta "ragione" che ha evidentemente perso la sua battaglia e non accetta la sconfitta, c'è chi si aggrappa a brandelli di terra ancora non crollati e cerca di collaborare alla ricostruzione di qualcosa di ancora indefinito, qualcosa di Nuovo. La necessità del Nuovo diventa quindi non solo la promessa di quel benessere negato da sempre alla maggioranza degli esseri umani, ma anche l'unico tentativo reale di costruire prospettive future.

Parlare di futuro in tempi di totale decadenza è una prova.

Il nuovo incontra infatti incomprensione, sospetto, diffidenza, aperta ostilità, se poi lo si propone in un terreno infetto come quello in cui ormai versa la nostra società, il nuovo diventa elemento di disturbo da combattere oppure, ancora peggio, salvagente a cui aggrapparsi senza sapere come rapportarcisi.
Il nuovo infatti, proprio per salvaguardare il valore salvifico che porta, non può piegarsi a nessuna delle deformazioni che il caos comporta, deve restare puro e fermo, proprio perchè deve costituire un exemplum che resti nel tempo.

giovedì 14 febbraio 2019

Lettera appassionata





Oggi, San Valentino 2019, solo oggi, voglio scrivere una lettera a Frida, una lettera di risposta alla raccolta delle sue Lettere Appassionate (a cura di Martha Zamora), 29 Carte d'artisti, Abscondita editrice, Mi, 2002.


Cara Frida, la tua presenza posso dire che mi ha accompagnata. Non ricordo se sei entrata prima dalla porta visiva o da quella mentale, so solo che in poco tempo avevo letto le tue lettere e ti avevo sentita...poi avevo guardato le tue opere e ti avevo vista...poi avevo letto della tua vita, avevo visto il film che mi era piaciuto anche se, secondo me, la tua vita era molto più truculenta rispetto a quello che emerge dal film...certo, ci sono delle scene degne di una vera Donna, come quella alla festa, con Diego che ti guardava come una creatura strana, unica, GRANDE.
Cara Frida, presenza costante, io ho sentito più di tutto il tuo dolore, ma di quello non voglio parlarne in questa lettera, perchè mi hai uccisa e io ho già i miei problemi al cuore (sono stata operata...niente in confronto a te, ma mi è bastato giuro).
Vorrei ricordare un episodio della tua vita, di cui ho già scritto qui:


...perchè davvero quando l'ho letto io ti ho AMATA INCONDIZIONATAMENTE. Ho letto della reazione e della tua controreazione e ho goduto, come può godere una donna grazie a una donna.

Perchè sai, tu sei un esempio, un esempio di tante cose e il mondo lo sta scoprendo...certo, vederti sulle borsette e sugli accendini mi fa capire che forse si è un po' andati oltre...ma da quando ho visto le figurine di Papa Francesco edite dalla Panini, ho compreso che il mondo era cambiato e io forse appartengo a un altro mondo...tu avresti compreso, si. Avremmo parlato.... ma cosa importa? Stiamo parlando adesso o quanto meno, io sto parlando e qualcuno sta leggendo e forse, in questo momento, tu ci sei...un momento di presenza che fugge veloce come un lampo, chi c'è c'è...chi non c'è ci sarà o non c'è mai stato (questa è mia, mi è venuta così un giorno e non mi ha mai più lasciata...sai, l'intuizione...)
A proposito di intuizione...sai cosa ho trovato?
Ti avevo letto la carta natale e non avevo capito niente di quello che avevo scritto. Adesso, a distanza di anni, inizio a capire.
Anche perchè quelle poche nozioni di astrologia che ho inglobato negli anni di “studio matto e disperatissimo” hanno finito la putrefactio e ritornano trasformati in cose “che so”...perchè le so,non importa.


Quindi apro l'agenda segreta e leggo:
Frida Khalo, 6 luglio 1907 h.8,30 Coyoacan (Mexico).
Wow...
Poi leggo: “appunti per ritratto di Frida Khalo”:
“Affinchè i rami di un albero giungano al Cielo, le sue radici devono giungere all'inferno”
(Detto alchemico medievale)

*congiunzione sole/nettuno: egotismo spirituale, il senso del dovere verso gli altri, il dedicarsi e consegnarsi completamente agli altri...ecco spiegata la tua totale abnegazione per Diego (non me ne voglia). Quando ho letto, nelle lettere appassionate, la descrizione fisica che ne hai dato, ho compreso quanto le influenze astrali possano trascendere la forma fisica.
Ti cito, a pag 48 delle lettere appassionate scrivi: “non credo che a Diego interessi particolarmente avere un bambino perchè quello che lo preoccupa maggiormente è il lavoro E HA PERFETTAMENTE RAGIONE”

..e io comprendo perchè a Diego piacevi coi baffi....


...e ti osservo e non posso che pensare che il Messico non ha rispettato la vostra ultima volontà e cioè quella che le vostre ceneri fossero unite...e niente, prima o poi arriverà qualcuno di ispirato a dirlo a chi comanda in Messico, di riunire le vostre ceneri...che il culto dei morti comprende il rispetto delle loro reciproche volontà, prima di ogni altra cosa.



Dalle tue lettere emerge anche che Diego soffriva di depressione, e comprendo che deve essere stato difficile stargli accanto, infatti scrivi:

“Se non lo vedo contento non riesco a stare tranquilla e la sua salute mi preoccupa più della mia”.

In questo credo che tu sia esempio di qualcosa che non comprendo, qualcosa che trascende l'istinto di sopravvivenza. Io credo che la vita sia una prova e la tua è stata una prova esemplare, infatti sto scrivendo una lettera appassionata!

Certo, eri una che si faceva sentire, una leonessa vera, capace di indignarsi e di scrivere una

lettera al Presidente del Messico Miguel Aleman...

quando ancora scrivere una lettera aveva un senso...adesso è tutto finito..comunque, era una lettera strettamente personale e confidenziale...una lettera di quelle che le scrive una Donna, con la D. quello che c'è scritto, me lo tengo per me, chi fosse interessato può tranquillamente cercare la pubblicazione, che c'è.
Eri una combattente, perchè eri una passionaria, di quelle che quando partono non le fermi e di solito son quelle che combattono per una causa, giusta o sbagliata non sta a noi giudicare...io poi pratico la tecnica della sospensione del giudizio interiore e mi trovo così in pace che non torno più indietro.

Cara Frida, nella tua carta natale i pianeti trans-saturniani hanno un'importanza fondamentale, altrimenti non avresti veicolato le potenti immagini dell'inconscio collettivo messicano per farne uno dei quadri più belli e sciamanici che abbia mai visto, insuperabile, secondo me (Madre Terra)



...poi lo sai, ci sono un sacco di esperti di arte che dicono che non “sei brava”...vabbè, ma si sa, l'arte è una cosa strana, e l'artista una bestia multiforme, inoltre la riflessione è una legge fisica ormai spiegata, quindi si tende a vedere fuori ciò che ci portiamo dentro e con tematiche collettive diventa un caos inestricabile.

Cara Frida, eri una grandissima empatica e hai sofferto le pene di un destino forte, intenso, che ha lasciato un segno indelebile, infatti, che piaccia o meno, sei entrata nell'immaginario collettivo di un'epoca...e non te ne fregava niente, Frida TI AMO.