giovedì 3 ottobre 2013


 LA SCALA




                                                                               
                                                             
IL MONDO è FATTO A SCALE. C'E' CHI SCENDE E C'E' CHI SALE. Questo detto mi è sempre rimasto impresso, è uno di quei concetti che periodicamente tornano alla ribalta della mia attenzione.
E così di fronte all'inevitabile horror vacui che genera una bella tela bianca e pulita, pronta ad essere irrimediabilmente "imbrattata", mi si è affacciato questo pensiero.
In realtà mi è venuto in aiuto provvidenzialmente quando ormai stavo per rigirarmi in preda a tutte le possibili frustrazioni che solo chi si è trovato di fronte a una superficie bianca immacolata in attesa di un capolavoro può comprendere....abbandonando l'idea del capolavoro mi sono aggrappata almeno al tentativo di non fare un "bel" macchione e ho iniziato a disegnare una scala.
Non sapendo bene cosa stessi facendo ho deciso di lasciare andare la mano.Guidata dal "fuoco sacro dell'Arte" ho messo un uomino sull'ultimo gradino. 
Chissà se sta salendo o se è arrivato alla fine della scala....sembra banale ma non è così scontato.
Sì perchè una scala la si può scendere o salire. Come nella vita, se ti lasci andare al flusso la corrente ti trascina e inevitabilmente scendi, accetti, ingoi rospi più o meno grossi e vai dove ti porta il fiume, di solito verso mete poco entusiasmanti, diciamocelo...
Se invece decidi di fare come il salmone che risale la corrente, o in questo caso come i miei omini (che nel frattempo si sono aggiudicati un gradino ciascuno fino alla sommità della scala) stai andando controcorrente, stai facendo una fatica boia e quindi si presume tu abbia una direzione, uno scopo, un obiettivo! (tanto è inutile starcela a raccontare, quando hai un obiettivo ti devi sempre fare il mazzo per raggiungerlo, almeno su questo pianeta).
Bene, ora la mia tela non è più bianca. C'è una scala con dei personaggi che possono salire o scendere (a chi osserva il privilegio di scegliere la direzione, in base anche alla propria situazione esistenziale). Si ma...da dove vengono? e dove vanno?
(L'annosa questione del chi siamo e dove andiamo). Dove vanno non lo so, quando si scende si sa da dove si parte e non si sa mai dove si arriva, il fondo del barile è sempre una meta sconosciuta e comunque a sentir dire anche quando lo si raggiunge non è finita: Armati di pala si può continuare a scavare! Ma non evochiamo gli abissi, lasciamoli dove stanno, lontani il più possibile dalle nostre esperienze.
Mi interessava invece l'origine della scala. E qui si apre una piccola digressione.
Quando sono rimasta incinta del mio primo figlio, ho avuto la netta, nettissima sensazione che non fossi stata io a decidere di metterlo al mondo ma che fosse stato lui a decidere che IO fossi lo strumento adatto per arrivare in questa dimensione. Ho iniziato così a sentirmi una specie di "porta d'ingresso" da un mondo a un altro. 
Partendo da questo presupposto, se i miei omini stanno risalendo la scala, arrivati all'ultimo gradino cosa possono trovare? Una porta! E qui, guardando il quadro, potrete intuire di quale porta stiamo parlando.
Il quadro è concluso!!!! il titolo vien da sè: la scala. 
Non mi ero accorta, mentre lo stavo facendo, che senza volerlo ho disegnato una scala a sette gradini!!! Questo è uno di quei "casi" che forse tanto casuali non sono. Si perchè se vi fate una veloce ricerca su internet scoprirete che il sette è un numero considerato sacro e che la scala a sette gradini è uno dei temi più ricorrenti in tutta la letteratura mistico-esoterica.
C'è anche il libro della scala di Maometto da cui pare che Dante trasse ispirazione per la Commedia..Maometto la percorse (pare) in una notte e non in senso discendente. Ma non è l'unico, vogliamo parlare di Giacobbe? (no, non vogliamo, chi fosse interessato può approfondire in totale autonomia).
Ma l'elenco non si esaurisce qui, la scala è un simbolo presente ovunque ad indicare l'ascesa progressiva nell'individuazione del sè.
Finisco con una citazione profonda:
l’Asse dell’Universo è come una scala sulla quale si effettua un perpetuo movimento ascendente e discendente» [The Inverted Tree, p. 20].

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