giovedì 14 febbraio 2019

Lettera appassionata





Oggi, San Valentino 2019, solo oggi, voglio scrivere una lettera a Frida, una lettera di risposta alla raccolta delle sue Lettere Appassionate (a cura di Martha Zamora), 29 Carte d'artisti, Abscondita editrice, Mi, 2002.


Cara Frida, la tua presenza posso dire che mi ha accompagnata. Non ricordo se sei entrata prima dalla porta visiva o da quella mentale, so solo che in poco tempo avevo letto le tue lettere e ti avevo sentita...poi avevo guardato le tue opere e ti avevo vista...poi avevo letto della tua vita, avevo visto il film che mi era piaciuto anche se, secondo me, la tua vita era molto più truculenta rispetto a quello che emerge dal film...certo, ci sono delle scene degne di una vera Donna, come quella alla festa, con Diego che ti guardava come una creatura strana, unica, GRANDE.
Cara Frida, presenza costante, io ho sentito più di tutto il tuo dolore, ma di quello non voglio parlarne in questa lettera, perchè mi hai uccisa e io ho già i miei problemi al cuore (sono stata operata...niente in confronto a te, ma mi è bastato giuro).
Vorrei ricordare un episodio della tua vita, di cui ho già scritto qui:


...perchè davvero quando l'ho letto io ti ho AMATA INCONDIZIONATAMENTE. Ho letto della reazione e della tua controreazione e ho goduto, come può godere una donna grazie a una donna.

Perchè sai, tu sei un esempio, un esempio di tante cose e il mondo lo sta scoprendo...certo, vederti sulle borsette e sugli accendini mi fa capire che forse si è un po' andati oltre...ma da quando ho visto le figurine di Papa Francesco edite dalla Panini, ho compreso che il mondo era cambiato e io forse appartengo a un altro mondo...tu avresti compreso, si. Avremmo parlato.... ma cosa importa? Stiamo parlando adesso o quanto meno, io sto parlando e qualcuno sta leggendo e forse, in questo momento, tu ci sei...un momento di presenza che fugge veloce come un lampo, chi c'è c'è...chi non c'è ci sarà o non c'è mai stato (questa è mia, mi è venuta così un giorno e non mi ha mai più lasciata...sai, l'intuizione...)
A proposito di intuizione...sai cosa ho trovato?
Ti avevo letto la carta natale e non avevo capito niente di quello che avevo scritto. Adesso, a distanza di anni, inizio a capire.
Anche perchè quelle poche nozioni di astrologia che ho inglobato negli anni di “studio matto e disperatissimo” hanno finito la putrefactio e ritornano trasformati in cose “che so”...perchè le so,non importa.


Quindi apro l'agenda segreta e leggo:
Frida Khalo, 6 luglio 1907 h.8,30 Coyoacan (Mexico).
Wow...
Poi leggo: “appunti per ritratto di Frida Khalo”:
“Affinchè i rami di un albero giungano al Cielo, le sue radici devono giungere all'inferno”
(Detto alchemico medievale)

*congiunzione sole/nettuno: egotismo spirituale, il senso del dovere verso gli altri, il dedicarsi e consegnarsi completamente agli altri...ecco spiegata la tua totale abnegazione per Diego (non me ne voglia). Quando ho letto, nelle lettere appassionate, la descrizione fisica che ne hai dato, ho compreso quanto le influenze astrali possano trascendere la forma fisica.
Ti cito, a pag 48 delle lettere appassionate scrivi: “non credo che a Diego interessi particolarmente avere un bambino perchè quello che lo preoccupa maggiormente è il lavoro E HA PERFETTAMENTE RAGIONE”

..e io comprendo perchè a Diego piacevi coi baffi....


...e ti osservo e non posso che pensare che il Messico non ha rispettato la vostra ultima volontà e cioè quella che le vostre ceneri fossero unite...e niente, prima o poi arriverà qualcuno di ispirato a dirlo a chi comanda in Messico, di riunire le vostre ceneri...che il culto dei morti comprende il rispetto delle loro reciproche volontà, prima di ogni altra cosa.



Dalle tue lettere emerge anche che Diego soffriva di depressione, e comprendo che deve essere stato difficile stargli accanto, infatti scrivi:

“Se non lo vedo contento non riesco a stare tranquilla e la sua salute mi preoccupa più della mia”.

In questo credo che tu sia esempio di qualcosa che non comprendo, qualcosa che trascende l'istinto di sopravvivenza. Io credo che la vita sia una prova e la tua è stata una prova esemplare, infatti sto scrivendo una lettera appassionata!

Certo, eri una che si faceva sentire, una leonessa vera, capace di indignarsi e di scrivere una

lettera al Presidente del Messico Miguel Aleman...

quando ancora scrivere una lettera aveva un senso...adesso è tutto finito..comunque, era una lettera strettamente personale e confidenziale...una lettera di quelle che le scrive una Donna, con la D. quello che c'è scritto, me lo tengo per me, chi fosse interessato può tranquillamente cercare la pubblicazione, che c'è.
Eri una combattente, perchè eri una passionaria, di quelle che quando partono non le fermi e di solito son quelle che combattono per una causa, giusta o sbagliata non sta a noi giudicare...io poi pratico la tecnica della sospensione del giudizio interiore e mi trovo così in pace che non torno più indietro.

Cara Frida, nella tua carta natale i pianeti trans-saturniani hanno un'importanza fondamentale, altrimenti non avresti veicolato le potenti immagini dell'inconscio collettivo messicano per farne uno dei quadri più belli e sciamanici che abbia mai visto, insuperabile, secondo me (Madre Terra)



...poi lo sai, ci sono un sacco di esperti di arte che dicono che non “sei brava”...vabbè, ma si sa, l'arte è una cosa strana, e l'artista una bestia multiforme, inoltre la riflessione è una legge fisica ormai spiegata, quindi si tende a vedere fuori ciò che ci portiamo dentro e con tematiche collettive diventa un caos inestricabile.

Cara Frida, eri una grandissima empatica e hai sofferto le pene di un destino forte, intenso, che ha lasciato un segno indelebile, infatti, che piaccia o meno, sei entrata nell'immaginario collettivo di un'epoca...e non te ne fregava niente, Frida TI AMO.




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