lunedì 13 maggio 2024
MAI PIU' SENZA UN CINOCEFALO!
Il cinocefalo, come dice la parola, è un essere con la testa di cane .
Ho già postato un articolo su questo blog dal titolo: San Cristoforo un cinocefalo?
La risposta è SI, San Cristoforo era un cinocefalo prima di aver incontrato Cristo. La storia narra che un giorno questo grande cinocefalo stesse camminando sulle rive di un fiume quando gli si fece incontro un bambino che lo voleva attraversare, ma da solo non ce la poteva fare. Vedendo un essere così grande e possente gli chiese aiuto, un gioco da ragazzi per il cinocefalo che non vide motivo per non aiutare il bambino. Questi esseri mostruosi non godevano di una reputazione molto rassicurante. Paolo il diacono per esempio, nella sua Historia gentis Langobardorum dice a riguardo: “[…] Cinocefali, cioè uomini con la testa di cane. […] questi uomini combattono ostinatamente la guerra, bevono sangue umano e bevono il proprio sangue se non riescono a raggiungere il nemico”.
Nella storia narrata invece, il cinocefalo si comportò in modo molto gentile col bambino e salitolo in spalla iniziò la traversata del fiume. Arrivati a metà però, il bambino iniziò a diventare sempre più pesante, una pesantezza che rischiava di schiacciare l’enorme cinocefalo.
Con grande sforzo e benché la corrente del fiume divenisse sempre più vorticosa, il gigante riuscì a raggiungere l’altra sponda, esausto. Fu a quel punto che il bambino, rivelando la sua vera identità, si dichiarò come Cristo. Gli rivelò anche che non solo aveva portato il peso del suo piccolo corpo, ma il peso di tutto il mondo sulle sue spalle.Profondamente colpito da questa esperienza, il gigante si commosse, ricevette il battesimo e assunse il nome di Cristoforo, simboleggiando la sua nuova missione di portare Cristo agli altri.
E’ una storia bellissima che può essere letta in chiave psicoanalitica secondo me.
Dice il Poeta:
"È dentro noi un fanciullino che non solo ha brividi, come credeva Cebes Tebano che primo in sé lo scoperse, ma lagrime ancora e tripudi suoi […] i segni della sua presenza e gli atti della sua vita sono semplici e umili […] senza lui, non solo non vedremmo tante cose a cui non badiamo per solito, ma non potremmo nemmeno pensarle e ridirle, perché egli è l'Adamo che mette il nome a tutto ciò che vede e sente[...]"
Pascoli, Il fanciullino (1897)
L’Adamo, l’uomo che è tornato alle origini e ha riscoperto il fanciullino che vive in lui, si è “ricordato di sé” per usare una felice espressione di G.I.Gurdjieff ed è tornato a quella purezza di cristiana memoria che non ha niente a che fare con quello che si fa ora e cioè travisare il messaggio originale del cristianesimo, qui si parla di testi gnostici, quello di Filippo per l'esattezza. Si perché il vangelo gnostico di Filippo contiene informazioni che un tempo avrebbero assicurato un momento da protagonisti nel grande spettacolo dei roghi. Fortunatamente i roghi non li fanno più ma l’ignoranza continua a regnare sovrana
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