mercoledì 31 maggio 2017

KALI'



Kalì  è una divinità femminile hindu dall'aspetto terribile perchè appartiene a un ambito misterioso dell'esistenza.
Il colore blu della sua pelle ci fa capire che si tratta di una rappresentazione sacra.
La sirena bicaudata, Lilith, le madonne nere, sono tutte rappresentazioni della medesima energia che attiene al femminile e alla sua manifestazione. Certamente il tema tocca un argomento "caldo" per la nostra cultura cattolica (ma non solo) che ha fatto del sesso un argomento tabù, esponendolo così alle peggiori proiezioni che la mente umana possa partorire.
Tutte le religioni maschiliste monoteiste si trovano a dover fare i conti con questo ambito potente che attiene alla femmina, da qui i vari tentativi di "proteggere" quando di non reprimere la donna con tutto il suo potenziale trasformativo.
A mio avviso la presa di coscienza deve partire dalla donna stessa, e non vedo altra alternativa dal momento che l'esperienza riguarda lei e non l'uomo. Con questo non intendo sminuire la presenza maschile che anzi, sarebbe molto aiutata a ritrovare la sua giusta collocazione all'interno di un percorso serio di bilanciamento e reale affiancamento. Si fa un gran parlare di emancipazione femminile, ma quello che si palesa ai miei occhi ha più a che fare con termini quali scimmiottamento o con atteggiamenti deprimenti di totale tradimento della natura femminile profonda.
"Nigra sum sed formosa" (sono nera ma bella) dichiara una fanciulla nel Cantico dei Cantici.
Nel Concilio Ecumenico di Costantinopoli (553 dc) inizia il processo di rimozione e oscuramento.
Una traduzione non epurata del Cantico riporta questi passi sconvolgenti:

Lui a Lei:
La tua vulva è una coppa cesellata
anfora tonda, ha vino inebriante
e di odoroso liquore non è mai secca
i tuoi occhi sono laghi
i tuoi seni gazzelle

Lei a Lui:
Oh se tu fossi mio fratello,
allattato al seno di mia madre!
Trovandoti fuori ti potrei baciare
e nessuno potrebbe disprezzarmi.
Ti condurrei, ti introdurrei nella casa di mia madre;
m'insegneresti l'arte dell'Amore.
Ti farei bere vino aromatico,
del succo del mio melograno...

La repressione dell'aspetto poetico e sacro insito nell'incontro tra maschio e femmina in nome di una non ben chiara "spiritualità" ha portato all'aberrazione della pornografia, che è il modo squallido, violento e folle con cui la nostra società cattolica concepisce il sesso.

L'induismo in questo senso costituisce un buon ponte per poter accedere alla dimensione divina del femminile. Kalì è la rappresentazione del primo momento in cui l'energia si risveglia dalle profondità della terra. Con tutta la sua potenza primordiale e distruttiva, una distruzione necessaria alla ricostruzione.
Descritta come battagliera e feroce, si accompagna a Shiva, che è la rappresentazione dell'energia maschile. Nelle rappresentazioni induiste vediamo Kalì danzare sopra al corpo di Shiva, mollemente adagiato ai suoi piedi, in ottima salute e molto bello, intorno al collo di Kalì, una collana formata da teste maschili mozzate. Un'immagine che parla da sola....



Nella mia esperienza, l'incontro con l'energia di Kalì si accompagna al simbolismo dell'arcano senza nome del Tarot di Marsiglia, l'arcano XIII.



Tappa mediana della colonna VI, corrisponde alla fase di profonda trasformazione che comporta l'integrazione di quello che è stato definito "Sesto raggio cosmico" o "raggio d'amore".
Rimando ai precedenti articoli dove ho iniziato a parlare di questa esperienza che non riguarda solo me ma il genere umano intero in questo 21esimo secolo.

http://chiaralampo.blogspot.it/search?q=il+problema+di+integrare+il+sesto+raggio

http://chiaralampo.blogspot.it/2016/06/amore.html

http://chiaralampo.blogspot.it/2013/10/amore-glows-in-dark-arte-che-si.html

Quello che stiamo vivendo in questi tempi è un mutamento radicale, un passaggio di stato, in termini scientifici si chiama "evoluzione", ma la scienza non prende in considerazione l'aspetto energetico e quando lo fa resta sempre delimitata a un discorso di laboratorio, come se la realtà potesse essere ristretta a un solo punto di vista.


Chi fosse interessato ad approfondire il mio personale modo di approccio al mito di Melusina può leggere questi articoli:





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