martedì 6 marzo 2018

UN PUNTO DI LUCE




LA CHIAVE DELLA PORTA DELLE LAME
                                                                         

E' bello ogni tanto ritrovarsi nel suono di una campana
 Nella Quercia del Libano accanto alla chiesa ritrovo le donne sciamane e la loro antica sapienza che le lega a Madre Terra, Gea.
Trovo anche le sciamane guerriere e il loro cerchio bianco, che assomiglia all'orbita di Saturno, come una lama affilata roteante che impedisce il passo.

La caratteristica della Donna è quella di poter fuggire e ritirarsi in un mondo tutto suo, "la stanza tutta per sè" di Virginia Wolf... quello spazio nel quale la donna vive l'importantissima opportunità di liberarsi da ogni condizionamento e fare l'esperienza dell'esistenza di una realtà che solo perchè non si tocca, non significa che non sia reale.
In questo XXIesimo secolo, che nel Tarot di Marsiglia è rappresentato dalla carta XXI, il Mondo, ogni donna sta ricevendo una chiamata dalla parte più antica di sè, chiamata che non è facile eludere e che se non viene accolta, promette di trasformarsi in qualcosa di già tristemente visto...
Lo sciamanesimo descrive l'esistenza di due dimensione che chiama Tonal e Nagual. La donna che si risveglia è la donna che inizia a ricordare, attraverso l'esperienza, che esiste tutta una realtà, che lo sciamanesimo chiama Nagual, non meno reale di quella che viene comunemente accettata come tale.
Certamente questa dimensione non è preclusa all'uomo, ma alla donna da sempre spetta il privilegio di poter aspirare a mostrare la via...una delle tante vie che si aprono ad un certo punto del cammino dell'esistenza...
In questo cammino, esistono gli incontri "casuali", i migliori perchè spontanei e non organizzati. Solitamente in questi incontri, che in realta' non sono casuali ma seguono logiche che sfuggono a una cartesiana e oserei dire binaria visione della realtà, accade qualcosa. Può essere che ci si debba passare un testimone, oppure che si debba semplicemente mettere un punto di luce in un disegno che esiste indipendentemente da noi. 
Kandinsky, nella sua profetica visione dell'arte del futuro, parlava di ARTE TOTALE, intesa come fusione di più linguaggi artistici. Per poterlo fare, ci vuole un contenuto condiviso. Le donne in questo possono fare cerchio, riconoscendo la propria esperienza nell'esperienza dell'altra, possono incontrarsi in modi imprevisti, intrecciando il cammino in un'esperienza condivisa che sia reale e cioè realmente esperita attraverso la propria esperienza, unica e irripetibile.
La poesia "Madonna di cuori" è opera della poetessa messicana Angela Guadalupe,  edita attraverso l'Associazione culturale Cento Lumi di Barga (Lu).
Il quadro è della sottoscritta e prende il titolo dalla poesia citata. 

Madonna di cuori (Guadalupe Angela)

Il mio cuore è un sonaglio abbandonato su una panchina, che ancora tintinna.
Il mio cuore è appeso fuori, col fil di ferro.
Il mio cuore è un disegno abbozzato.
Anche in pubblico, il mio cuore si isola: è interrato nell'orto.
Il mio cuore è il centro di una castagna.
Il mio cuore è sotto una tegola: sul tetto fa le fusa un gatto bianco e nero.
Il mio cuore è il pezzo di stoffa che non servì per il vestito.
Il mio cuore è una carta velina, senza incartato dentro nessun souvenir.
Il mio cuore gira sul rullo che trasporta il bagaglio.
Il mio cuore sono i minuti in ritardo dell'aereo.
Il mio cuore è la gru che rimuove l'auto; è la mia auto, che si porta via la gru.
Il mio cuore è una brocca senz'acqua.
Il mio cuore è un lago artificiale.
Il mio cuore è un parabrezza appannato.
Il mio cuore è un salvadanaio pieno di bigliettini.
Il mio cuore è una donna che attraversa il viale.
Il mio cuore è una ragazza che apre l'astuccio del trucco.
Il mio cuore è una biblioteca deserta.
Il mio cuore è un fiore azzurro, tra le case in costruzione.




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