venerdì 27 maggio 2016

Che succede a Barga?



Molto semplice, a Barga, per motivi che cercherò di spiegare in questo articolo, si stanno ricevendo messaggi molto chiari provenienti da Sirio.
Detta così può sembrare l'inizio di un film di fantascienza, e se al lettore fa piacere leggerla in questo modo, nessuno si opporrà.
Lungi da noi il fare opera di "proselitismo" o "evangelizzazione", esiste già chi ha assunto su di sè tale compito. Noi siamo artisti, e viviamo la cosa a modo nostro, seguendo l'ispirazione.
E' ormai cosa nota che l'essere umano usa circa il 3% del cervello, il resto rimane tristemente atrofizzato, inutilizzato e buono solo come riempitivo della scatola cranica.
Ma come è possibile tutto ciò?
E' semplice, le cellule cerebrali sono collegate tra di loro dalle cosiddette "sinapsi". Sarebbe interessante a questo punto sapere cosa ne pensa un neurologo, ma i neurologi tendenzialmente sono troppo impegnati a studiare gli effetti dei farmaci e solo pochi si interessano alle cosiddette "facoltà latenti" dell'essere umano...
Quindi si brancola nel cosiddetto buio e si va per tentativi e soprattutto per ESPERIENZA DIRETTA dei fatti, che poi è la cosa migliore.
Quello che succede a Barga è esattamente un'esperienza diretta, in ambito artistico, di ciò che accade al cervello umano e quindi in questo caso agli artisti che lo portano, quando le sinapsi aumentano in maniera esponenziale.
Come fanno ad aumentare?
Ci sono vari metodi, qui a Barga, per motivi che abbiamo già spiegato in un altro articolo inerente alla figura di San Cristoforo ( http://www.barganews.com/2015/07/25/san-cristoforo/ )le sinapsi aumentano grazie all'uso del Tarot.
Studio da anni questo misterioso libro muto, e posso dire senza ombra di dubbio, che il suo effetto sul cervello è davvero portentoso.
Il Tarot, attraverso una serie infinita di simboli, è uno strumento che crea le connessioni neuronali adatte a percepire lati della realtà che altrimenti resterebbero non percepiti. Questo non significa che non esistano, ma semplicemente che noi non li vediamo.
Che succede quindi a Barga?
Succede che per destino, sincronicità, fato, caso o come lo si voglia chiamare, due persone sono entrate in contatto con questo strumento, in modi completamente diversi.
Ne è nata una inevitabile collaborazione. Quando si capisce di lavorare per qualcosa che va oltre alle nostre singole aspirazioni, qualcosa che può essere utile e che deve essere utile a tutti coloro che sentono risuonare una richiesta dentro di loro, allora si inizia a fare le cose seriamente.
Quindi, che succede a Barga?
Niente di apocalittico, si apre solo una porta su qualcosa di sconosciuto e di benefico, che si pone come scopo ultimo quello di aiutare chi vuole essere aiutato.
L'incontro tra me che scrivo e Keane è quindi inevitabile.
Collaboriamo insieme a un progetto che non è ambizioso nel senso umano del termine, perchè nè io nè lui avevamo idea di quello che sarebbe successo.
Insieme però possiamo dare un piccolo esempio, a tutti coloro che si sentono interessati, di quello che vuol dire canalizzare messaggi che provengono da dimensioni superiori all'ego singolo.
Personalmente credo che il fine dell'arte non sia semplicemente quello di glorificare la figura umana dell'artista.
L'artista è al servizio dell'Arte, e l'Arte è un canale di apertura verso dimensioni collettive che riguardano tutti.

Nessun commento:

Posta un commento